Carburanti sostenibili, l'USI partecipa al consorzio reFuel.ch

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Servizio comunicazione istituzionale

28 Agosto 2023

I carburanti e i combustibili sostenibili sono un elemento chiave della Strategia energetica e della Strategia climatica della Confederazione. Per capire come introdurre questi prodotti nei mercati e nel sistema energetico svizzero, il programma di promozione SWEET dell'Ufficio federale dell'energia ha lanciato il bando “Sustainable Fuels and Platform Chemicals” vinto dal consorzio reFuel.ch al quale partecipa anche l’Università della Svizzera italiana rappresentata dalla professoressa Ilaria Espa.

Combustibili e carburanti possono essere prodotti in maniera sostenibile ricorrendo a vari metodi. È ad esempio possibile generare idrogeno impiegando energia elettrica rinnovabile (il cosiddetto “idrogeno verde”) e utilizzarlo successivamente per produrre ammoniaca, metanolo o altre sostanze; si può ricorrere alla fermentazione/gassificazione di biomassa o utilizzare l’energia solare concentrata per alimentare le reazioni chimiche. Per capire come garantire alla Svizzera il futuro fabbisogno di combustibili, carburanti e prodotti intermedi chimici, è necessario valutare attentamente le varie soluzioni a livello ambientale, economico e sociale prendendo in considerazione il loro intero ciclo di vita e assicurare al contempo che tali soluzioni siano giuridicamente realizzabili anche alla luce degli obblighi di diritto internazionale assunti dalla Svizzera.

Il quinto bando di gara del programma di promozione SWEET (SWiss Energy research for the Energy Transition) dedicato a combustibili e carburanti liquidi e gassosi sostenibili, è stato vinto dal consorzio reFuel.ch (Renewable Fuels and Chemicals for Switzerland). Il consorzio è guidato dal Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa) e vi sono diversi atenei tra cui l’Università della Svizzera italiana. Il finanziamento complessivo è di 17,6 milioni di franchi, di cui 15 tramite il programma SWEET.

L’obiettivo principale di reFuel.ch è migliorare la sostenibilità e ridurre il costo di carburanti e combustibili sostenibili nonché dei prodotti chimici intermedi. Per valutare gli effetti di queste soluzioni, il progetto prende in considerazione non solo i contributi tecnici ma anche quelli delle scienze sociali. Ilaria Espa, professoressa di Diritto internazionale presso l’Istituto di Diritto (IDUSI) della Facoltà di scienze economiche dell’USI, è responsabile per la parte giuridica del progetto.

 

Professoressa Espa, che cosa caratterizza il consorzio reFuel.ch e come è stata coinvolta l’USI?

Il consorzio reFuel.ch è unico nel suo genere poiché unisce le competenze tecniche della componente ingegneristica a quelle socio-economiche e giuridiche. Queste ultime sono fondamentali per garantire che la produzione e l’integrazione di carburanti e combustibili sostenibili nel mercato energetico avvengano attraverso soluzioni innovative, economicamente efficienti ma anche compatibili con il quadro normativo e regolamentare vigente. Si tratta di un’analisi particolarmente complessa in quanto tale quadro consiste in una rete di obblighi multilivello, sul piano nazionale e internazionale. Tali obblighi influenzano a loro volta il margine di manovra del legislatore svizzero nel definire politiche adeguate di sostegno allo sviluppo del mercato di combustibili, carburanti e prodotti intermedi chimici.

 

Quanto sono importanti gli aspetti giuridici nella transizione a carburanti sostenibili?

Direi essenziali – e difatti l’Ufficio federale dell’energia ha ritenuto l’elemento interdisciplinare, e in particolare l’accento posto sui quesiti di natura giuridica legati a questa transizione, uno dei punti di forza del consorzio reFuel.ch. Trattandosi dello sviluppo di nuovi strumenti e prodotti, il rischio è quello di scontrarsi con ostacoli legati ai ritardi del legislatore e alle barriere poste dalla necessità di garantire l’interoperabilità delle soluzioni tecniche proposte con gli obblighi internazionali vigenti. È quindi importante capire cosa si può fare attualmente, come formulare o migliorare politiche di sostegno adeguate entro tali confini, e se e come spingere tali confini ove risulti necessario per realizzare gli obiettivi climatici della Svizzera.

 

Ci sono aspetti giuridici particolarmente importanti o delicati?

Un quadro normativo adeguato all’integrazione di carburanti e combustibili sostenibili nel mercato energetico richiede un’attenzione particolare al tema delle infrastrutture per garantire livelli di produzione, trasporto e stoccaggio compatibili con gli obiettivi della Confederazione. La disciplina in materia di commercio e investimenti internazionali è inoltre centrale nella misura in cui si prevede che la Svizzera dipenderà largamente dall’import di carburanti e combustibili sostenibili.

 

Ci saranno norme da adeguare?

Ci aspettiamo di proporre interventi mirati in una serie di settori strategici: dal settore elettrico a quello chimico, dall’agricoltura all’aviazione eccetera. È tuttavia prematuro anticipare quali, dal momento che si tratterà di proposte formulate sulla base delle traiettorie di sviluppo tecnologico che dovranno essere elaborate dalla componente tecnica del progetto e testate dal nostro gruppo di economisti con riferimento a efficienza, efficacia e accettabilità sociale.

 

E queste analisi andranno fatte, come accennato, tenendo conto del contesto internazionale.

È chiaro che eventuali integrazioni, aggiustamenti o modifiche al quadro normativo e regolamentare svizzero non potranno essere pensate isolatamente, tantopiù che la promozione di combustibili e carburanti sostenibili richiederà, come detto, un’intensificazione degli scambi e degli investimenti internazionali. Nel progetto abbiamo già individuato una serie di partner privilegiati a questo scopo, da Spagna e Portogallo all’Oman. Sarà dunque necessario garantire un coordinamento con le regole in vigore, per esempio, nell’Unione europea, oltreché osservare le norme di diritto internazionale poste, tra gli altri, dall’Organizzazione mondiale del commercio.

 

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