Resistenza ai farmaci e trattamento dei linfomi
Servizio comunicazione istituzionale
22 Febbraio 2024
Il Laboratorio di genomica dei linfomi, diretto dal Prof. Francesco Bertoni presso l'Istituto oncologico di ricerca (IOR, affiliato all'USI e membro di Bios+) di Bellinzona, ha individuato un nuovo meccanismo che porta alla resistenza ad importanti farmaci utilizzati per trattare alcuni tipi di linfoma, come il linfoma follicolare, il linfoma a cellule mantellari e il linfoma della zona marginale. Questa resistenza riduce l'efficacia dei farmaci e rappresenta un problema nella cura dei pazienti.
La scoperta
In uno studio pubblicato sulla rivista americana “Molecular Cancer Therapeutics”, Alberto Arribas, Sara Napoli e colleghi sono partiti dall’osservazione che l'esposizione prolungata a farmaci come ibrutinib, zanubrutinib e idelalisib può generare resistenza. Questi medicamenti agiscono bloccando proteine specifiche coinvolte nella crescita delle cellule tumorali e perciò fanno parte dei cosiddetti “farmaci mirati”, talora addirittura definiti come intelligenti. Tuttavia, nel tempo, le cellule tumorali riescono spesso a sviluppare strategie per eludere l'effetto di questi farmaci.
Per comprendere meglio questo fenomeno, il team ha creato un modello cellulare che riproduce la resistenza osservata nei pazienti. Hanno esposto le cellule tumorali a idelalisib fino a renderle resistenti al farmaco. Analizzando queste cellule resistenti, hanno identificato dei fattori, come ERBB4 e i suoi ligandi HBEGF e NRG2, quali responsabili della resistenza al farmaco.
Successivamente, i ricercatori hanno sviluppato trattamenti mirati contro questi fattori per superare la resistenza. Questi trattamenti sono effettivamente stati in grado di ripristinare la sensibilità delle cellule tumorali agli inibitori di BTK e PI3K, la famiglia di farmaci a cui appartiene idelalisib.
I risultati ottenuti in laboratorio sono stati poi confermati nel tessuto linfomatoso di diversi pazienti, dove è stata effettivamente osservata una sovraespressione di ERBB4 come meccanismo di resistenza ai farmaci.
Questa scoperta ha aperto la strada a possibili interventi mirati per rendere nuovamente efficaci questi farmaci, offrendo così nuove prospettive nella cura dei pazienti affetti da questi linfomi.