Svizzera e Ticino disarmati di fronte alla mafia? Un dialogo tra magistrati e giornalisti

Università della Svizzera italiana

Data d'inizio: 24 Maggio 2016

Data di fine: 25 Maggio 2016

Martedì 24 maggio
ore 18:00 ula A11
campus di Lugano

Martedì 24 maggio, alle ore 18:00 nell'aula A11 del campus di Lugano, si terrà un incontro organizzato dall'Associazione Ticinese dei Giornalisti (ATG), dal sito svizzero di giornalismo d'inchiesta investigativ.ch e dall'Osservatorio europeo di giornalismo della Facoltà di scienze della comunicazione dell'USI (EJO). A tema sarà l'informazione sul fenomeno mafioso e la lotta alla criminalità organizzata in Svizzera.

È infatti successo a Frauenfeld poche settimane fa, ma poteva capitare in Ticino o in qualunque altro cantone: 12 affiliati alla 'ndrangheta calabrese sono stati arrestati grazie a una operazione denominata Helvetia e coordinata non dalla Svizzera ma dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Secondo diversi osservatori un fatto molto grave che mette a nudo le lacune del sistema giuridico svizzero, impossibilitato a intervenire in modo specifico contro le infiltrazioni mafiose. Un'opinione non condivisa da chi pensa invece che le leggi esistenti in Svizzera siano più che sufficienti a contrastare il fenomeno.

Ne discuteranno Antonio De Bernardo, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, John Noseda (Procuratore Generale del Canton Ticino), Paolo Bernasconi (ex procuratore, avvocato ed esperto giuridico), Maria Roselli (giornalista autrice di numerose inchieste sulle infiltrazioni mafiose in Svizzera) e Cecilia Anesi (giornalista curatrice di Mafiablog e cofondatrice di IRPI, Investigative Reporting Project Italy). L'incontro sarà aperto dal Presidente dell'USI Piero Martinoli e all'inizio del dibattito sarà presentato da Ruben Rossello (Presidente ATG) e da Serena Tinari il sito d'inchiesta svizzero investigativ.ch.