Gli "Student Journeys" del New York Times alla scoperta della Svizzera italiana

Gli studenti scoprono il super-calcolatore Piz Daint al CSCS
Gli studenti scoprono il super-calcolatore Piz Daint al CSCS
Il gruppo di studenti americani all'USI
Il gruppo di studenti americani all'USI
Uno studente intento a provare il sistema
Uno studente intento a provare il sistema "Eye tracking"
Gli studenti davanti ai supercalcolatori “Kesch” e “Es-cha” usati da Meteo Svizzera
Gli studenti davanti ai supercalcolatori “Kesch” e “Es-cha” usati da Meteo Svizzera

Servizio comunicazione istituzionale

18 Luglio 2018

In queste settimane di luglio sul campus di Lugano dell’USI approdano gruppi di studenti liceali da tutto il Paese allo scopo di scoprire la Svizzera italiana e, soprattutto, di approfondire la conoscenza della terza lingua nazionale. Quest’anno, tuttavia, il campus ha ospitato anche un altro tipo di studenti liceali – questa volta provenienti da oltre Atlantico.

Lo scorso 13 luglio, infatti, un gruppo composto da una ventina di studenti statunitensi ha fatto tappa a Lugano per scoprire il lato ‘scientifico’ della Svizzera italiana, dapprima con una visita del Centro Svizzero di Calcolo Scientifico a Cornaredo, in seguito dell’USI, dove sono stati accolti dal Prof. Lorenzo Cantoni (Facoltà di scienze della comunicazione) e dai suoi colleghi dell’eLearning Lab e della Cattedra UNESCO dell’USI. La prima parte dell’incontro è stata dedicata all’importanza delle tecnologie della comunicazione nel settore turistico, con particolare attenzione a un turismo sostenibile nei siti del patrimonio mondiale. Nella seconda parte, i partecipanti hanno potuto sperimentare direttamente un’attività di ricerca con l’uso di un sistema di “eye tracking”. In particolare, hanno visto come si possono osservare e misurare i movimenti oculari di chi naviga un sito web, e come tale analisi possa essere usata per migliorare la qualità / usabilità dei siti.

“Mi ha fatto piacere condividere con gli studenti alcune delle ricerche che svolgiamo all’USI, e ho molto apprezzato la loro attenzione e vivacità intellettuale, così come la qualità delle loro domande”, ha commentato il prof. Lorenzo Cantoni, “è stata inoltre una preziosa opportunità – ha aggiunto – per sensibilizzarli sul tema di un uso competente e saggio delle tecnologie della comunicazione, e su quello del valore del patrimonio culturale”.

L’eterogeneo gruppo di studenti, di età fra i 14 e i 19 anni e provenienti da più parti degli Stati Uniti, ha scelto di visitare la Svizzera italiana nell’ambito del programma “Student Journeys” organizzato dal New York Times, un’iniziativa voluta dalla famosa testata giornalistica per offrire ai giovani la possibilità di scoprire il mondo seguendo dei temi specifici, come arte e cultura, giornalismo e media, politica ed economia, alimentazione e agricoltura, e storia. Una forma di ‘turismo intelligente’ che li porta a scegliere fra 15 destinazioni diverse, tra cui figurano anche la Svizzera e il Ticino, votati al tema della scienza e della natura. Nella settimana di visita nella Confederazione elvetica, gli studenti hanno visitato, oltre l’USI e il CSCS a Lugano, il CERN a Ginevra e l’Osservatorio astronomico Sphinx sul Jungfraujoch. Il tutto sotto la guida di due giovani laureati esperti nei rispettivi ambiti oggetto delle visite e di un giornalista e divulgatore scientifico che, come si potrà ben immaginare, racconteranno queste esperienze ai lettori del quotidiano newyorchese.

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