L'Europa dell'astrofisica guarda a Locarno e a Lugano

Immagine della superfice solare ripresa dal polarimetro ZIMPOL
Immagine della superfice solare ripresa dal polarimetro ZIMPOL
Il polarimetro ZIMPOL
Il polarimetro ZIMPOL

Servizio comunicazione istituzionale

18 Ottobre 2018

Che il Sole sia importante per la nostra esistenza sulla Terra è un dato di fatto, a partire dai suoi effetti sul clima e gli ecosistemi. Ma la nostra stella è importante anche per via del forte impatto che fenomeni ad alta intensità come le eruzioni solari e le conseguenti ‘tempeste’ elettromagnetiche possono avere sulle nostre attività umane altamente dipendenti dalla tecnologia, in particolar modo per le telecomunicazioni satellitari. Nel campo dell’astrofisica, l’analisi dell’interazione del Sole con la Terra è un’attività diventata sempre più importante negli ultimi decenni, come ben sanno i ricercatori dell’Istituto Ricerche Solari (IRSOL), entità associata all’USI dalla fine del 2015, che si occupa di osservare e analizzare con altissima precisione i fenomeni fisici solari. Le specifiche competenze dell’osservatorio sui monti sopra Locarno sono state premiate, a settembre, con l’assegnazione di un finanziamento di 760mila euro per partecipare nel progetto SOLARNET, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma quadro Horizon 2020.

SOLARNET è un progetto a largo spettro che coinvolge molti attori attivi sul Vecchio Continente e il cui obiettivo principale è di mettere in rete e integrare le principali infrastrutture europee nel campo della fisica solare ad alta risoluzione. I risultati del progetto saranno di primaria importanza per definire lo sfruttamento del futuro telescopio solare europeo (EST) di 4 metri, la cui costruzione è prevista sulle Isole Canarie. IRSOL partecipa al progetto forte del suo famoso polarimetro ZIMPOL, uno strumento unico al mondo – sviluppato in origine all’ETH di Zurigo – per eseguire le misure spettropolarimetriche. Attualmente, sullo ZIMPOL si sta verificando un nuovo dispositivo per correggere gli effetti sistematici prodotti dalla strumentazione e aumentare così la precisione polarimetrica, ossia la capacità di ‘leggere’ la polarizzazione del fascio di luce solare per individuare e capire i fenomeni fisici –che permetteranno di meglio comprendere il funzionamento del Sole, incluse le citate eruzioni solari. Il nuovo dispositivo verrà poi installato anche sul telescopio solare GREGOR, a Tenerife, che fungerà da banco di prova finale per l’EST.

Il progetto SOLARNET coinvolge, oltre l’USI tramite l'IRSOL e l’Istituto di scienza computazionale (ICS), anche altre entità in Svizzera, come la Haute École d'ingénierie et de gestion del Canton Vaud e anche il Centro svizzero di calcolo svizzero (CSCS) a Lugano-Cornaredo. Quest’ultimo, infatti, avrà un ruolo come infrastruttura per tutte quelle attività legate alle simulazioni numeriche e al trattamento di dati ad alta risoluzione, offrendo così ai ricercatori dati pronti per la scienza e facilitandone il reperimento e l'utilizzo. L’IRSOL, dal canto suo, oltre a sviluppare il nuovo dispositivo per il telescopio GREGOR si occuperà della formazione e della condivisione del sapere, con l’organizzazione di una ‘school’ presso l’USI a Lugano, in collaborazione con la Facoltà di scienze informatiche.

Per informazioni sull'IRSOL: www.irsol.ch

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