Digitalizzazione e diritti, quanto ne sappiamo?

Studenti USI nella biblioteca dell'Accademia di architettura, campus di Mendrisio (immagine libera da diritti)
Studenti USI nella biblioteca dell'Accademia di architettura, campus di Mendrisio (immagine libera da diritti)

Servizio comunicazione istituzionale

7 Maggio 2018

Nel variegato campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione il passaggio dall’analogico – ci ricordiamo ancora di come funziona un fax? – al digitale ha provocato, fra le altre cose, un cambiamento radicale dei processi lavorativi in molti settori d’attività umana (oggi si parla, per esempio, di “economia digitale”). Il cambio di paradigma, avvenuto sull’arco di nemmeno una generazione, tocca anche uno dei fondamenti della società civile, ossia il sistema legislativo che, come l’economia, ha sviluppato un suo “diritto digitale”. Perché? Innanzitutto, l’ubiquità dell’informazione in forma digitale e gratuita non significa un ‘liberi tutti’ in termini di diritti d’utilizzo e di riproduzione. La sfida, tuttavia, è sapersi districare nel nuovo contesto e capire ciò che è lecito e ciò che non lo è. Per esempio, è possibile digitalizzare un’immagine fotografica senza il consenso dell'autore? Oppure, nell’ambito della formazione, una scuola o un’università può pubblicare sul suo sito web delle foto nelle quali si riconoscono alcuni studenti? Nel campo dell’editoria, musicale o letteraria, che cos'è un contratto di edizione? E infine, come fare per proteggere la proprietà intellettuale? 

Anche la sfera della formazione, a tutti i livelli, è sempre più confrontata con la digitalizzazione e, specie nel campo accademico e della ricerca, con le questioni relative ai diritti d’autore, alla proprietà intellettuale e al trasferimento del sapere (v. articolo correlato sul Technology Transfer all’USI). Lo sa bene swissuniversities, l’organizzazione nazionale che coordina la politica universitaria a livello nazionale e internazionale, che nell’ambito del suo programma Informazione scientifica ha finanziato il progetto per la creazione del Centro di Competenza in Diritto Digitale (Competence Center in Digital Law - CCdigitallaw), a cui partecipano l'Università della Svizzera italiana, le università di Basilea, Neuchâtel e Ginevra, e la Conferenza delle biblioteche universitarie svizzere. Obiettivo di CCdigitallaw è di fornire un supporto e sensibilizzare il personale universitario svizzero (docenti, ricercatori, bibliotecari, personale informatico, collaboratori ecc.) ai rischi in merito alla digitalizzazione, ai nuovi media e alle tecnologie digitali, e alle problematiche in ambito giuridico che ne derivano. 

Il centro di competenza si focalizza in primo luogo sulla tematica del diritto d'autore. CCdigitallaw propone risorse online di diverso tipo, come le FAQs, alcuni testi di riferimento dettagliati che spiegano il diritto applicabile, casi di studio ecc., accompagnati anche dalla consulenza online (funzione di chat), in puro stile digitale. La base di conoscenza viene continuamente aggiornata e arricchita con le domande (anonimizzate) che vengono rivolte al Centro e le rispettive risposte, consentendo così la creazione di una piattaforma che offra alla comunità accademica – ma non solo – risorse sempre nuove e aggiornate. Lo sviluppo futuro del CCdigitallaw prevede l’aggiunta di altri argomenti, in particolare la protezione dei dati e i contratti di licenza. 

 

Per informazioni: https://ccdigitallaw.ch; www.facebook.com/ccdigitallaw

Rubriche