Lo IOR pone le basi per lo studio clinico di un nuovo farmaco contro linfomi e leucemie

Cellule di linfoma trattate da con il farmaco NEO2734 (immagine: IOR)
Cellule di linfoma trattate da con il farmaco NEO2734 (immagine: IOR)

Servizio comunicazione istituzionale

9 Settembre 2020

Un studio condotto presso l’Istituto di Ricerca Oncologica (IOR, affiliato all’Università della Svizzera italiana) dal gruppo di ricerca che fa capo al Prof. Francesco Bertoni pone le basi per la successiva sperimentazione clinica di un nuovo farmaco per la cura di linfomi e leucemie. L’articolo scientifico è pubblicato su Blood Advances, la rivista dell’American Society of Hematology. 

I tumori del sangue, come linfomi e leucemie, derivano da cellule del sangue che crescono incontrollatamente impedendone le normali funzioni. Negli soli Stati Uniti ogni 3 minuti una persona viene diagnosticata di tumore del sangue, mentre ogni circa 9 minuti una persona muore per lo stesso tipo di tumore. 

Il farmaco studiato in particolare dal ricercatore Filippo Spriano nel laboratorio del Prof. Francesco Bertoni – Group leader e vicedirettore dello IOR, nonché professore titolare presso la Facoltà di scienze biomediche dell’USI – si chiama NEO2734 ed è in grado di inibire alcune proteine fondamentali per la crescita e sopravvivenza delle cellule tumorali del sangue e di altri tumori. 

Nello studio pubblicato dalla rivista Blood Advances, i ricercatori dello IOR a Bellinzona hanno dimostrato come il farmaco NEO2734 abbia un’elevata attività antitumorale sia in linfomi diffusi a grandi cellule B che in leucemie acute mieloidi. Il farmaco ha inoltre dimostrato una maggiore attività rispetto a farmaci inibitori delle proteine BET o CBP/EP300 già clinicamente testati.

Il risultato dello studio effettuato nei laboratori dello IOR apre alla possibilità di effettuare uno studio clinico in pazienti con linfomi o affetti da leucemia.

"Il nostro gruppo lavora da diversi anni con molecole in grado di colpire proteine fondamentali per la crescita e la sopravvivenza delle cellule tumorali", spiega il Prof. Francesco Bertoni. "Il composto NEO2734 ci ha permesso di bloccare non solo le proteine BET, come già studiato in passato sia allo IOR che in clinica allo IOSI, ma anche altre due proteine, chiamate CBP ed EP300. Questo ha permesso di aumentare l’attività antitumorale sia in modelli di linfoma sia di leucemie che di carcinoma della prostata. NEO2734 non è ancora entrato nella fase clinica, ma auspichiamo che presto si possa aprire uno studio anche in Ticino.”

L’articolo scientifico è disponibile online:
https://ashpublications.org/bloodadvances/article/4/17/4124/463605/Antitumor-activity-of-the-dual-BET-and-CBP-EP300?searchresult=1

 

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