Una scultura di Max Weiss per il nuovo Polo di ricerca biomedica della Svizzera italiana a Bellinzona

La scultura 'Le tre streghe' di Max Weiss presso la nuova sede di IRB e IOR a Bellinzona
La scultura 'Le tre streghe' di Max Weiss presso la nuova sede di IRB e IOR a Bellinzona
La scultura 'Le tre streghe' di Max Weiss presso la nuova sede di IRB e IOR a Bellinzona
La scultura 'Le tre streghe' di Max Weiss presso la nuova sede di IRB e IOR a Bellinzona

Servizio comunicazione istituzionale

25 Novembre 2021

La scultura Le tre streghe dell'artista svizzero Max Weiss trova una nuova collocazione grazie a un contratto di prestito a lungo termine stipulato tra la Fondazione per l’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) e il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI Lugano). L’opera è stata posata il 18 novembre 2021 nella zona verde della nuova sede di Bellinzona degli Istituti di ricerca biomedica IRB e IOR (affiliati all'USI), che viene inaugurata ufficialmente il 27 novembre.

L’opera, per diversi anni situata nella corte della sede espositiva del MASI di Palazzo Reali, sarà dunque visibile anche a coloro che transitano su Via Francesco Chiesa. Con questa collaborazione, essa trova quindi una nuova opportunità per essere fruita da un largo pubblico e dialogare con il moderno edificio progettato dallo studio di Aurelio Galfetti, architetto che già aveva disegnato l’allestimento della mostra personale di Weiss tenutasi a Casa Rusca di Cureglia nel 1993.

Le Tre streghe, opera realizzata nel periodo di maturità, ripropone temi da sempre al centro della ricerca artistica di Max Weiss. La sua scultura, profondamente radicata al concetto di monumentalità, si sviluppa infatti intorno alla ricerca di semplificazione formale della figura animale e umana, in primis la figura femminile. Una sintesi quella del suo lavoro che muove dal classicismo di Aristide Maillol, passando dalla lezione tardo cubista di Henri Laurens alle suggestioni organico naturalistiche di Henry Moore. Le sue sculture si compongono di volumi levigati e dilatati che si compenetrano, dando vita a monumentali figure all’apparenza disarticolate, dalle quali sembra scaturire un‘energia primordiale, dai rimandi arcaici. Forme turgide tondeggianti contrapposte a linee rette e forme spigolose, combinate in equilibri che sembrano precari, che contribuiscono a creare una potente tensione e conferiscono all’opera una drammatica monumentalità.

L’opera andrà quindi a dare ulteriore valore al nuovo edificio, fortemente sostenuto dalla Città di Bellinzona, dal Canton Ticino, dalla Confederazione Svizzera e dalla Fondazione Helmut Horten, in cui troveranno spazio l’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) e l’Istituto oncologico di ricerca (IOR), entrambi affiliati all'USI, e i laboratori di ricerca traslazionale dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC).

 

L’artista

Max Weiss (1921-1996) è uno dei maggiori scultori svizzeri attivo tra gli anni quaranta e novanta del secolo scorso. Fra il 1935 al 1939 si forma presso la Kunstgewerbeschule di Lucerna, dove si indirizza verso la scultura. Nel 1945 si stabilisce in Ticino, dapprima a Cassina d’Agno e due anni più tardi a Tremona, dove lavora per il resto della sua vita, dedicandosi principalmente alla scultura in bronzo e in pietra e dalla fine degli anni sessanta anche in alluminio. Dal 1954, vince per tre anni consecutivi la Borsa federale di belle arti. Partecipa in seguito a numerose esposizioni collettive e tiene delle mostre personali in Svizzera e all’estero. Di rilievo quelle tenutesi a Madrid (Museo del Prado, sala dell’Ateneo) nel 1963, a Barcellona (Palacio della Virreina) nel 1964 e a Martigny (Fondation Giannadda) nel 1991. Da questo periodo collezionisti privati ed enti pubblici si intessano al suo lavoro e le sue opere sono installate negli spazi urbani di molte città svizzere ed estere.

 

MASI Lugano

Il Museo d'arte della Svizzera italiana (MASI Lugano), fondato nel 2015, in pochi anni si è affermato come uno dei musei d'arte più visitati in Svizzera. Nelle sue due sedi – quella presso il centro culturale LAC e quella storica di Palazzo Reali - offre una ricca programmazione espositiva con mostre temporanee e allestimenti della Collezione sempre nuovi, arricchiti da un programma in più lingue di mediazione culturale per visitatori di tutte le età. L’offerta artistica è arricchita dalla collaborazione con la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati - parte del circuito del MASI - interamente dedicata all'arte contemporanea. Il MASI è uno dei musei svizzeri sostenuti dall'Ufficio federale della cultura ed è anche uno degli "Art Museums of Switzerland", il gruppo di musei selezionati da Svizzera Turismo per promuovere l’immagine culturale del Paese in tutto il mondo.

 

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