L'evoluzione del panorama mediatico nella Svizzera italiana

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Servizio comunicazione istituzionale

31 Ottobre 2022

Il Forschungszentrum Öffentlichkeit und Gesellschaft (Fög) dell’Università di Zurigo ha pubblicato l’Annuario della qualità dei media 2022 che contiene anche lo studio sul mercato dei media della Svizzera italiana co-redatto da Colin Porlezza, professore della Facoltà di comunicazione, cultura e società dell’USI, e da Linards Udris, ricercatore e docente presso l’Università di Zurigo.

 

Lo studio

Lo studio intende analizzare il cambiamento delle strutture dei media e si concentra sulle sfide particolari che i mercati dei media di piccole dimensioni, come quello della Svizzera italiana, devono affrontare, ad esempio la limitatezza del mercato pubblicitario e quello del pubblico, fattori che rendono più difficile il finanziamento dei media.

Negli ultimi anni il panorama mediatico della Svizzera italiana è cambiato in modo significativo, soprattutto per via della pressione economica. Sono nate nuove testate giornalistiche, più solide e orientate a una diffusione più ampia, con il conseguente abbandono di alcune più tradizionali. Inoltre hanno fatto il loro ingresso sul mercato anche alcuni operatori online. La situazione economica delle testate giornalistiche nella Svizzera italiana rimane comunque complessa e la pandemia di COVID-19 l’ha ulteriormente aggravata la già difficile situazione finanziaria dei media.

 

I risultati

In generale i risultati mostrano che, nell’analisi a lungo termine, la qualità complessiva rimane in media relativamente stabile e anche questa piccola regione linguistica produce offerte mediali comparabili in termini di qualità a offerte analoghe nelle regioni linguistiche più estese. Si osservano cambiamenti nella qualità per quanto riguarda le singole dimensioni, che a loro volta sono espressione di cambiamenti nel quadro generale delle condizioni strutturali. La pandemia ha infatti avuto un impatto su alcune sfere o aree tematiche: ad esempio, i media si occupano maggiormente di politica e meno di sport e di temi di human interest. In questo contesto, la politica locale e cantonale è sempre più in primo piano a scapito della copertura mediatica estera, mentre l’informazione politica nazionale, il cui marcato incremento nel 2020 è molto probabilmente dovuto alla pandemia, nel complesso rimane piuttosto stabile.

L’aspetto positivo è che i contributi redazionali relativi alla Svizzera italiana sono in costante aumento, ossia l’utilizzo dei contributi delle agenzie risulta meno frequente. Nonostante la situazione finanziaria precaria del mercato mediatico, la qualità dei media può ancora essere valutata positivamente, anche se uno sguardo più attento rivela alcune prime incrinature come la scomparsa di testate tradizionali, dei licenziamenti, oppure una crescente concentrazione nel mercato. Pertanto, i Cantoni non dovrebbero esimersi dall’affrontare un dibattito politico sul tema del finanziamento dei media. Il Cantone dei Grigioni ha già mosso i primi passi in questo senso, mentre il dibattito nel Canton Ticino è ancora agli albori. Sebbene i media ticinesi riescano al momento a stare a galla, la questione è per quanto tempo ancora ci riusciranno senza intaccare la qualità dell’offerta.

 

Lo studio completo è disponibile al seguente link:
https://www.foeg.uzh.ch/de/jahrbuch-qualit%C3%A4t-der-medien/vertiefungsstudien.html

 

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