Autonomia e coesione, perché i fiori diventino frutti. Concluso il diciassettesimo Dies academicus dell'USI

Servizio comunicazione istituzionale

4 Maggio 2013

Si è svolto questa mattina sul Campus di Mendrisio il diciassettesimo Dies academicus dell’Università della Svizzera italiana. La cerimonia è stata l’occasione per riflettere sul presente e soprattutto sul futuro dell’USI, un’istituzione che – come sottolineato dal presidente Piero Martinoli – si trova nel pieno di un’importante fase di “fioritura”, nel corso della quale autonomia e coesione giocheranno un ruolo fondamentale nel processo di trasformazione dei “fiori in frutti”.

 

“Fiori belli e importanti”, ha affermato il presidente nel suo intervento, “sono i diversi istituti sbocciati di recente a Lugano come a Mendrisio, sia nelle materie umanistiche che nelle scienze esatte; lo sono i consistenti fondi competitivi a sostegno della ricerca scientifica conquistati in questi anni; lo sono i 4500 laureati che attraverso l’USI portano oggi la Svizzera italiana in contesti professionali di crescente rilevanza, in tutto il mondo”. Perché questi fiori possano consolidarsi in frutti duraturi, secondo il presidente è tuttavia necessario che il terreno in cui l’USI ha le radici non ne metta a rischio la crescita, che richiede autonomia accademica da una parte e coesione politico-sociale dell’altra.

Alle riflessioni sull’USI e sul Ticino sono seguite quelle di Mauro Dell’Ambrogio (Segretario di Stato, Direttore della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione), che ha ampliato l’orizzonte al sistema universitario svizzero nel suo complesso, confrontato con un importante cambiamento di quadro normativo. Dopo questi due interventi di politica universitaria è stata la volta di Mario Botta, che ha riflettuto sul tema Architettura e memoria e quindi di Federica Sallusto (Direttore del laboratorio di Immunologia Cellulare, Istituto di Ricerca in Biomedicina), la quale ha riferito delle sue ricerche Alla scoperta del sistema immunitario.

Come da tradizione, al termine della cerimonia sono state conferite due onorificenze. Il Dottorato honoris causa è stato quest’anno assegnato dall’Accademia di architettura a Mimmo Jodice, tra i più grandi nomi della fotografia italiana, «per la sua capacità di coniugare realtà ed immaginario attraverso un sapiente processo di elaborazione visiva e fotografica, che interpreta magistralmente la storia e la cultura mediterranee.»

Il Riconoscimento al merito didattico, il Credit Suisse Award for Best Teaching, è stato infine assegnato quest’anno a Cesare Pautasso (professore della Facoltà di scienze informatiche) per la qualità dell’insegnamento offerto, “qualità riconosciuta nell’ambito della valutazione dei corsi nell’anno accademico 2011/2012”.

Le fotografie della cerimonia sono disponibili al seguente link

Qui di seguito la cartella stampa: